Contributi e Recensioni

Maurizio Di Bona è theHand, theHand è Maurizio Di Bona cioè la stessa persona, la stessa mente la stessa mano, scrivono e disegnano sul Nolano Giordano Bruno. Già il personaggio, Giordano Bruno, è di quelli che “…fan tremare il polso e la mente” e se a questo si aggiunge l’incognita dell’autore poco noto al grande pubblico ecco che si comprende appieno quanto possa essere difficile oggi pubblicare un libro nel nostro paese. Racconta Di Bona, e noi gli crediamo, degli ostacoli, degli atteggiamenti velatamente censori “a priori” che hanno impedito per lungo tempo...
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Era il 17 febbraio 1600 quando Giordano Bruno veniva arso vivo a Roma, in piazza Campo de’ Fiori. Con la lingua in giova (serrata da una morsa perché non potesse parlare) si tentava così di mettere a tacere il suo pensiero, la sua parola. Ancora oggi sembra che si tenti di silenziare il suo messaggio, ma c’è chi, come The Hand, tenta di rompere questa censura. The Hand, che ¡NO MÁS! ha già incontrato, ci prova con il fumetto… togliendo così polvere e ragnatele da libri dimenticati in biblioteche per contaminare, incuriosire, e diffondere....
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Di fronte al foglio bianco: può essere il momento più complesso del mettersi all’opera. Scrivere, disegnare, che si lavori o no di fantasia (poi, a ben vedere, bisogna intendersi sul termine “fantasia”) è un momento talvolta preceduto da lunghi periodi di apparente inattività, in cui a lavorare è solo la mente, ferme le mani. Si articolano, si compongono, si animano pensieri e forme prendendo posto, muovendosi e quasi organizzandosi in maniera autonoma; un lavorio remoto e presente al tempo stesso, un tramestio ovattato, lubrificato in modo particolare dai vapori del dormiveglia...
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Maurizio Di Bona, anche se in realtà pochi di noi sarebbero capaci di offrirne un identikit somigliante, non è certo uno sconosciuto per i lettori de L'Ateo. Anzi potremmo dire che "lo conosciamo bene" visto che da due anni ci offre disegni e preziose copertine. E se non erro si presentò proprio con un Giordano Bruno tragicamente trasgressivo (n. 1/2005) ed il racconto delle sue randage visioni in un notturno Campo de' Fiori. Dunque niente da stupirsi se ora ce lo ritroviamo fra gli autori da recensire sempre con lo stesso tema. Evidentemente non è un caso. Fra l'altro non stupisce...
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